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Oro rosso

Oro rosso è un racconto che si snoda in tre paesi affacciati sul mare Mediterraneo, Italia, Spagna e Marocco, tra i maggiori esportatori di ortaggi e frutta in Europa e nel mondo. Le braccianti che raccolgono le fragole, i frutti rossi e i pomodori che arrivano sulle nostre tavole, non solo sono pagate meno degli uomini e costrette a turni estenuanti, ma vengono molestate sessualmente, ricattate, subiscono violenze verbali, fisiche e stupri.

Gli abusi sono sottovalutati. C’è una difficoltà oggettiva a denunciare questi crimini: spesso è impossibile raccogliere prove e testimonianze e quindi c’è scarsa probabilità di ottenere giustizia. Addirittura, si continua a ritenere, in modo più o meno dichiarato, che sia colpa delle donne, perché sarebbero loro a provocare, a starci, ad approfittarsi della situazione.

Oro rosso è un libro pubblicato dalla casa editrice Settenove. È il risultato di una ricerca indipendente durata più di due anni, con oltre centotrenta interviste a lavoratrici, sindacalisti e associazioni.

Il progetto di inchiesta e ricerca giornalistica e fotografica Oro rosso è iniziato nel 2016 ed è durato tre anni.

Le foto sono state pubblicate su Al Jazeera, Politiken, Open Society Foundations, Vice, Correctiv, BuzzFeed, Azione, Gli Stati Generali, Radiotelevisione Svizzera (RSI), Danwatch, Revue Project, Aggiornamenti Sociali, Il Fotografo, e hanno ricevuto menzioni speciali ai premi Moscow International Photo Awards, International Photography Awards, Neutral Density Awards, Photogrvphy Festival, Tokyo International Photo Awards.

Le foto sono state esposte in diverse città italiane, nell’ambito di festival, rassegne, in scuole e università. Sono state proiettate al Parlamento europeo, a Bruxelles, nel 2018.

Ci sono stati quasi cento incontri in Italia su Oro Rosso da quando è stato pubblicato, organizzati da associazioni culturali, gruppi di consumo responsabile, biblioteche, scuole, festival.

Oro rosso fa anche parte dell’inchiesta realizzata in tedesco, inglese e spagnolo con la giornalista tedesca Pascale Mueller, uscita in Germania su BuzzFeed e Correctiv. Nel 2018 l’inchiesta è stata tra le nominate del premio austriaco Medien Lowin e del tedesco Deutsche Reporterpreis e ha vinto l’Otto Brenner Preis e il Georg von Holtzbrinck preis. Nel 2019 ha vinto il più importante premio di giornalismo investigativo tedesco, il Nannen Preis, e il Theodor Wille Heinrich Diedrichsenù Journalismuspreis.

Impatto dell’inchiesta in Spagna. Dopo la pubblicazione degli articoli su Correctiv e BuzzFeed, politici e pubblici ministeri spagnoli hanno chiesto l’apertura delle indagini per fare chiarezza sulla situazione delle braccianti di Huelva. Migliaia di manifestanti hanno fatto presidi e cortei in diverse città spagnole, da Barcellona a Madrid, per solidarizzare con le braccianti di Huelva. Nel 2018 diverse operaie agricole della zona di Huelva, straniere e spagnole, hanno sporto denuncia e 400 braccianti marocchine sono scese in piazza spontaneamente a manifestare appoggiate dal Sat, Sindicato andaluz de trabajadores. Le proteste sono continuate e si è formato il sindacato autonomo delle braccianti Jornaleras de Huelva en lucha. L’Onu ha inviato un ispettore per fare rapporto sulla situazione.

Impatto in Svizzera e Germania. Nel 2018 la catena di supermercati Aldi Süd ha interrotto l’acquisto di fragole dalle aziende accusate. Uno dei certificatori più importanti livello globale di garanzia del cibo, il Global G.A.P., ha annunciato un’inchiesta interna. Diverse associazioni e Ong internazionali, come la svizzera Solifonds, hanno deciso di sostenere economicamente la lotta delle braccianti attraverso l’associazionismo di base e altre azioni.