Il caldo che uccide, pubblicato su The Guardian martedì 27 agosto 2024, documenta la situazione dei lavoratori migranti in estate, nei campi italiani, dalla provincia di Foggia a quella di Latina.
Una parte dei lavoratori provenienti da Paesi come Bangladesh, India e Africa subsahariana vive in ghetti e in edifici abbandonati, dicono i sindacati, ed è controllata da caporali che li reclutano e trattengono parte dei loro salari.
“I datori di lavoro e i caporali nascondono i malori dovuti al caldo per evitare problemi legali”. Si stima che più di 47.000 persone siano morte in Europa a causa delle alte temperature del 2023, di cui più di 12.000 in Italia, il totale più alto del continente.
Secondo l’Inail gli incidenti mortali sul lavoro attribuibili al caldo non vengono quasi mai classificati come tali, ma come svenimenti o cadute. Tra i morti c’è anche Famakan Dembele, 28 anni, un raccoglitore di pomodori nella provincia di Foggia, morto il 7 agosto del 2023.
Il caldo che uccide

















Il caldo che uccide
Il caldo che uccide, pubblicato su The Guardian martedì 27 agosto 2024, documenta la situazione dei lavoratori migranti in estate, nei campi italiani, dalla provincia di Foggia a quella di Latina.
Una parte dei lavoratori provenienti da Paesi come Bangladesh, India e Africa subsahariana vive in ghetti e in edifici abbandonati, dicono i sindacati, ed è controllata da caporali che li reclutano e trattengono parte dei loro salari.
“I datori di lavoro e i caporali nascondono i malori dovuti al caldo per evitare problemi legali”. Si stima che più di 47.000 persone siano morte in Europa a causa delle alte temperature del 2023, di cui più di 12.000 in Italia, il totale più alto del continente.
Secondo l’Inail gli incidenti mortali sul lavoro attribuibili al caldo non vengono quasi mai classificati come tali, ma come svenimenti o cadute. Tra i morti c’è anche Famakan Dembele, 28 anni, un raccoglitore di pomodori nella provincia di Foggia, morto il 7 agosto del 2023.